Vogliamo che il mondo sia fonte di osservazione, di scoperta, di analisi.
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Fare scienza
La scienza non è solo identificabile con la formula, il modello, la teoria. In altre parole la scienza non rappresenta solo un corpo di conoscenze organizzate e formalizzate. La scienza è anche e fondamentalmente ricerca. Una ricerca volta a conoscere e a capire sempre più e sempre meglio come è fatto e come funziona questo nostro complicatissimo mondo.
Fare scienza si identifica con l’interrogarsi, con l’indagare ed esplorare fatti e cose. Questo tipo di lavoro i bambini lo fanno spontaneamente sin dalla loro nascita ma si perde nel corso del percorso scolastico. L’intervento educativo deve tener conto di ciò e fornire stimoli, occasioni e strumenti per far acquisire agli studenti capacità sempre più ampie e affinate per poter compiere questo lavoro di indagine mantenendo viva (o risvegliando):
- la curiosità cognitiva,
- la voglia di sapere e di scoprire,
- la fiducia di poter capire.
Pensare in senso creativo, in campo scientifico, significa aggredire i problemi, attivare processi vivi del pensiero, alimentare l’evoluzione dinamica dell’intelligenza duttile, dell’esercizio dell’intuizione e dell’immaginazione, della capacità di progettare e formulare ipotesi, di controllare e verificare quanto prodotto e ricercato. Per questo è necessario bandire forme di apprendimento consumate entro schemi rigidi di elaborazione del pensiero e puntare al recupero della congettura, dell’ipotesi, di una coscienza scientifica aperta a interrogare ogni problematica.
La società odierna deve far fronte ad un rinnovamento scientifico e tecnico accelerato in cui lo sviluppo delle conoscenze scientifiche e la creazione di prodotti di alta tecnologia (hi-tech), come anche la loro diffusione subiscono un’accelerazione sempre più rapida.
È necessaria, quindi, una diffusione della conoscenza in genere ed è indispensabile promuovere una nuova cultura scientifica e tecnica basata sull’informazione e sulla conoscenza. E quanto più è solida la base di conoscenze scientifiche scolastiche, tanto più si può approfittare dell’informazione e della conoscenza scientifica e tecnica.
Gli atteggiamenti da promuovere
Gli atteggiamenti da promuovere attraverso il nostro progetto, insieme alle consapevolezze e le capacità che li accompagnano, sono diversi.
La curiosità cognitiva
Il più importante ci sembra essere quello di curiosità cognitiva: il desiderio cioè di guardare e di esplorare, accompagnato dalla tendenza a porsi con frequenza dei perché e dal piacere che si prova quando a questi perché si riesce a trovare, da soli o con l’aiuto di altri, una risposta soddisfacente.
A questo atteggiamento si dovrebbe accompagnare la consapevolezza che nel mondo fisico ci sono sempre molte cose che non emergono da sole ma soltanto se si ha la pazienza di cercarle.
Capacità di analisi (dei fenomeni, degli oggetti, delle situazioni), che porti a vedere anche aspetti non vistosi della realtà, che non si impongono da soli ma vanno cercati con attenzione selettiva.
Il proprio pensiero alla prova
Un secondo atteggiamento può essere la disponibilità a mettere alla prova il proprio pensiero, e cioè a cercare di mettere tra loro in rapporto i dati raccolti per elaborare una spiegazione di insieme, pronti a modificare la propria opinione se certi dati la smentiscono, o se altri propongono spiegazioni più adeguate.
A questo secondo atteggiamento si dovrebbe accompagnare la consapevolezza che gli eventi che si svolgono nel mondo naturale non sono isolati, ma sono legati gli uni agli altri.
Capacità di sintesi, la capacità cioè di cogliere o stabilire dei rapporti.
La matematica
In questo processo di apprendimento (o di scoperta) la matematica è al tempo stesso mezzo e fine, linguaggio e strumento. Essenziale infatti sarà la possibilità, sin dal primo anno, di usare la matematica per costruire modelli atti a descrivere in modo efficace la realtà in contesti anche molto diversi tra loro. Modelli che rendano il problema (o la situazione) più facilmente manipolabile e controllabile dell’originale.